Pianeta A e pianeta B, lettera 3
Oggi parliamo di giovani. Lo so, parlare di giovani è un discorso vecchio, ma le ultime settimane sono perfette per mostrare una cosa: la classe dirigente che ci guida non solo non li ascolta, ma li ridicolizza e scarica su di loro tutte le colpe possibili e io sono sinceramente pienoh.
Il punto di partenza
Dopo le proteste degli scorsi giorni e le tende fuori le università, il governo, in piena campagna elettorale per le comunali, aveva sbloccato 660 milioni di euro per gli alloggi studenteschi. Tuttavia, il giorno dopo la fine della campagna elettorale, l’emendamento che sbloccava i fondi è stato ritirato dal decreto pubblica amministrazione perché sarebbe potuto essere inammissibile per estraneità di materia.
Questo emendamento aveva lo scopo di sbloccare i fondi stanziati dal governo Draghi per aumentare il numero di posti letto nelle residenze universitarie. L’idea di fondo è il contrasto del caro affitti per gli studenti universitari attraverso l'ampliamento degli studentati, ma ci sono diversi problemi.
Questo è un tema importante perché le proteste saranno pur partite dagli studenti, (che a Milano per una stanza spendono mediamente 810 euro al mese) ma è innegabile che i rincari coinvolgono tutti noi. Il trend degli affitti sempre più alti a Milano e nelle altre città italiane è infatti una costante, costruire qualche posto letto in più per gli studenti non risolverà il problema. In più, questi fondi avrebbero permesso l'aggiunta di appena qualche migliaia di stanze, mentre invece solo a Milano i fuorisede nel 2022 erano 66mila e di questi solo uno su dieci riusciva a trovar posto in una residenza universitaria. Insomma, troppo poco, troppo tardi.