La Nature restoration law: una mezza buona notizia
In un'Europa dove i trattori sono diventati simboli di protesta, l'approvazione recente della Legge Europea sul Ripristino della Natura dal Parlamento Europeo segna un momento significativo nel percorso collettivo verso la sostenibilità ambientale. Questa legislazione, parte integrante del Green Deal dell'UE, mira a riparare il rapporto tra agricoltura e conservazione della natura, un tema centrale nel dibattito pubblico.
Cosa c'è in questa legge?
La nuova Legge Europea sul Ripristino della Natura è, per forza di cose, un compromesso rispetto alla sua proposta di legge del approvata a luglio del 2023 dal parlamento europeo in tutt’altro clima politico. Infatti, è stata approvata in un’Europa in cui i trattori e gli agricoltori protestano da mesi. Nonostante ciò, l’obiettivo rimane ambizioso: ripristinare almeno il 30% degli ecosistemi terrestri e marini dell'UE entro il 2030, il 60% entro il 2040 e il 90% entro il 2050. Per dare realtà ai numeri: attualmente solo il 15% degli habitat europei è in uno stato considerato “buono”. È una mossa audace volta non solo a salvaguardare la natura per se stessa, ma a garantire un ambiente vivibile per tutti noi.
Eppure, il percorso verso questa vittoria legislativa è stato tutt'altro che semplice. Il Partito Popolare Europeo (PPE), insieme ai legislatori di estrema destra, ha contestato vigorosamente la legge, sostenendo che poneva un onere eccessivo sugli agricoltori. Le loro preoccupazioni riflettono le ansie più ampie visibili nelle recenti proteste, tra paure di una maggiore burocrazia e un mercato agricolo ormai economicamente insostenibile per i piccoli e medi agricoltori.
Conciliare le Esigenze Ambientali e Agricole
Nonostante queste sfide, il passaggio della legge rappresenta un passo in avanti. Riconosce il destino inseparabile di agricoltura e ambiente, cercando un futuro in cui entrambi possano prosperare. La Legge Europea sul Ripristino della Natura rappresenta un esempio emblematico di come il dialogo e il compromesso possano plasmare legislazioni in grado di affrontare le sfide contemporanee in maniera equilibrata e pragmatica. Le modifiche introdotte nel testo legislativo finale, rispetto alla proposta originaria della Commissione europea, riflettono una sensibilità verso le esigenze e le preoccupazioni degli Stati membri e degli eurodeputati più scettici. César Luena, l’eurodeputato socialista spagnolo e relatore della legge, ha evidenziato alcune di queste "concessioni" significative: l'inclusione del miglioramento della sicurezza alimentare tra gli obiettivi, l'adozione di target più bassi e flessibili per gli ecosistemi agricoli e la natura volontaria, anziché obbligatoria, del ripristino delle torbiere drenate. Cambia anche la misurazione dei progressi, gli indicatori rimangono tre: presenza di farfalle, elementi di diversità del territorio, quantità di carbonio organico stoccata nei terreni coltivati, ma se prima gli stati dovevano dimostrare un miglioramento su tutti e tre gli indicatori, ora basterà dimostrare una tendenza al miglioramento solo su due dei tre.
Inoltre, è stata aggiunta la possibilità di attivare un "freno di emergenza" che permette alla Commissione europea di sospendere l'applicazione del regolamento in caso di eventi eccezionali che minaccino la produzione alimentare sottolinea un approccio cauto e considerato. Nonostante questi compromessi, la legge resta una pietra miliare per l'agenda ambientale dell'Unione europea, segnando un passo avanti significativo verso la tutela e il ripristino della natura in Europa.
Ambiente, smog, trattori: finalmente un dibattito
Nelle ultime settimane il dibattito ambientale si è polarizzato su due notizie: la prima, quella delle proteste dei trattori; la seconda, quella dell’inquinamento atmosferico a Milano e in pianura padana. Nonostante sembrino notizie agli antipodi, una su proteste anti-ecologiste e l'altra specchio del dissenso pro-ecologista, ci raccontano di come l’opinione pubblica e le istituzioni abbiano finalmente avviato un dibattito sulla questione climatica. Un dibattito che abbiamo visto sui nostri smartphone o in tv: le imbeccate al nostro sindaco Sala sullo stato dell’aria a Milano o le proteste fuori le istituzioni europee, dimostrano che ora di clima si parla e che i cittadini vogliono farlo in prima persona. Questa è la notizia migliore possibile, in quanto fino a non troppo tempo fa il dibattito pareva ormai addormentato, specialmente da noi in Italia. La Nature restoration law è figlia diretta di questo nuovo interesse. Certo, poteva essere più efficace e meno tenera, ma il vero risultato è quello di averci ricordato l’urgenza che viviamo e di aver rimesso le azioni dei cittadini d’Europa al centro del processo decisionale. Quindi una netta cesura col passato burocratese e anche una smentita dei vari (ex) euroscettici di destra che ora, disconoscendo le istituzioni europee, disconoscerebbero i loro stessi elettori. Dopo mesi di cattive notizie e eventi climatici estremi finalmente una (mezza) buona notizia.
Escapismo pasquale
Si sta avvicinando alla conclusione l’inverno più caldo di sempre, con un aumento medio della temperature di 1,8 gradi, a Milano i gradi in più rispetto alla media sono stati ben 2. Questo inverno primaverile, oltre a trasformare il ciclo di fioritura e farci venire una discreta eco-ansia, mi ha personalmente messo una voglia di fuggire in un clima mite, ma nel periodo giusto, quasi a ricordare la mia infanzia prima che gli effetti del riscaldamento globale modificassero la mia, la nostra, percezione delle stagioni. Insomma, mi è venuta un’enorme nostalgia e come spesso mi succede la affronto spostandomi al sud. Sud, nostalgia e una festività che si avvicina, devo solo decidere la regione giusta... Beh, certo, la soluzione a questo dilemma non può che essere la Puglia e il Salento.
Riti per santificare le feste? ci sono e sono anche multiculturali, con città come Francavilla con le sue processioni derivate dalla tradizione spagnola e Martignano cuore del Salento Greco dove i canti sono intonati in lingua Grika, dialetto derivato dal greco antico e rinvigorito dai monaci bizantini.
Mare, natura e escursioni? Non c’è neanche bisogno di chiedere, con le riserve naturali di Portoselvaggio e Castro, sul mare Adriatico, dove la natura si mostra in tutto il suo splendore e l’immancabile punta Meliso a Santa Maria di Leuca dove Adriatico e Ionio si incontrano con quel mix di azzurri stupendi.
E ovviamente, la tradizione con i piatti tipici: riso patate e cozze, panzerotti, agnelli in pasta di mandorle e le immancabili orecchiette alle cime di rapa.
Insomma, una vacanza per riconnettersi col nostro belpaese grazie a una regione unica, andare al mare con la luce pallida primaverile e visitare l’entroterra.
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