Psicologo di base, come siamo messi? Lettera 4
Oggi scrivo due parole su un argomento che mi sta a cuore: l'introduzione della psicologia di base in Lombardia. Come siamo messi?
Qualche settimana fa, ho avuto la possibilità di parlarne dal vivo con alcuni di voi, prima della nostra serata al cinema Odeon. Con questo numero vorrei aggiornare tutti sugli ultimi sviluppi nella nostra regione.
Innanzitutto, ne approfitto per ringraziarvi ancora una volta tutt* per essere venuti al cinema. È stato bellissimo fare politica dal vivo, senza barriere, confrontandoci, scambiando opinioni, esperienze e punti di vista; non vedo l’ora di rivedervi!
Cos’è lo psicologo di base o, meglio, lo psicologo delle cure primarie?
Lo psicologo di base, per come è inteso oggi dalle varie leggi regionali, è incaricato della prima accoglienza per le richieste di aiuto psicologico inoltrate da cittadini o da figure mediche che hanno i cittadini in cura. Il servizio consiste in una serie di colloqui che cercano di definire il tipo di intervento di cui la persona ha bisogno, oppure, se l’intervento è avvenuto in tempi brevi e ha migliorato la condizione di salute, può anche non comportare altri interventi. Con uno psicologo delle cure primarie si cerca di intervenire ai primi segnali di bisogno psicologico e ad agire in tempi rapidi, si tratta di una prevenzione psicologica. Questo vuol dire che, ad oggi, siamo ancora abbastanza lontani dall'intendere lo psicologo di base come lo psicologo scelto da una cittadino-utente con cui avere un rapporto di terapia di lungo periodo, come avviene con il medico di medicina generale ovvero il medico di base.
I due approcci, a causa di questa differenza, sono parecchio diversi, ciò non significa che uno dei due sia da meno. Uno psicologo delle cure primarie è importantissimo grazie alla capacità di prevenzione; al contempo la salute mentale fa parte del diritto alla salute, non solo con interventi limitati nel tempo: il sostegno psicologico va garantito a tutti i cittadini e in qualunque momento ne abbiano bisogno.
Da cosa nasce questo interesse politico?
Le regioni italiane tra le loro competenze hanno la sanità, per questa ragione sono state le prime istituzioni a dare risposta alla crisi della salute mentale dei cittadini avvenuta nel post-Covid. Infatti, dovremmo ricordarci che il Covid oltre che una pandemia è, ancora oggi, una sindemia: ovvero un insieme di problemi, non solo sanitari, ma anche di carattere economico, sociale e psicologico. Per questo il peggioramento della salute mentale dei cittadini è un’emergenza nell’emergenza che ha richiesto una reazione politica. A livello nazionale c’è stata l’introduzione del bonus psicologo, quest’anno finanziato dal governo Meloni per soli 5 milioni di Euro contro i 25 milioni della sua introduzione. Invece, la partita per l’introduzione dei servizi di psicologia di base sta avvenendo a livello regionale. La prima regione a introdurlo è stata la Campania nell’agosto del 2020, a cui qualche settimana fa si è aggiunta la Puglia
E la Lombardia?
In regione, il 6 giugno di quest’anno, è stata presentata la proposta di legge n°16 che punta a istituire un servizio di psicologia delle cure primarie. Buona parte della proposta di legge è ripresa dalla proposta di legge n°216, che puntava a istituire lo psicologo delle cure primarie ed era stata presentata nella scorsa legislatura, ma che non è stata approvata sia per via del poco tempo a disposizione, che per il parere contrario della commissione bilancio. Infatti, una delle difficoltà principali nell’introdurre questo tipo di leggi è che hanno tempistiche molto lunghe. Oltre alle difficoltà nell’introdurre e nell’organizzare il servizio a livello territoriale, spesso, come nei casi di Campania e Puglia, l’iter legislativo può subire rallentamenti. In Campania si è dovuto attendere una sentenza della Corte costituzionale del dicembre 2021 (un anno e mezzo dopo rispetto all'approvazione della legge che introduceva il servizio) che respingeva un ricorso della presidenza del Consiglio dei ministri. La presidenza aveva presentato un ricorso basato sul fatto che la legge regionale istituiva una nuova figura professionale, un compenza che non spetta alle regioni , e solo dopo che è stata emessa la sentenza è stato possibile mettere in atto la legge. Nella regione Lombardia, nella scorsa legislatura, la commissione bilancio si era opposta proprio perché il vecchio testo prevedeva l'istituzione di questa nuova figura professionale, rendendo necessari dei cambiamenti al testo che, alla fine, hanno reso impossibile l'introduzione della legge entro i tempi previsti.
Cosa contiene ora il testo?
Gli obiettivi della psicologia di prima necessità, sono sempre la tempestività e prossimità dell’intervento, che affiancano il lavoro dei medici di medicina generale (MMG) e i pediatri di libera scelta (PLS). Nella tabella riporto quelli elencati nella proposta di legge:
Obiettivi |
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a) Intercettare tempestivamente iniziali segni di sofferenza psicologica |
b) Assicurare diagnosi ed interventi psicologici precoci |
c) Fornire consulenza e supporto alle persone e ai loro nuclei familiari |
d) Fornire un orientamento appropriato per l'invio ai servizi specialistici della salute mentale e dipendenze, della fragilità, disabilità, cronicità, ai consultori, ai servizi sociosanitari e sociali |
e) Erogare cure psicologiche di prossimità, ad integrazione dei servizi sanitari e sociosanitari offerti in ambito distrettuale |
f) Valutare il bisogno psicologico della persona e della famiglia al primo accesso alla PUA della casa di comunità, alla centrale operativa territoriale (COT), oppure su invio del MMG, PLS, medici specialisti ambulatoriali, servizi sociali |
g) Fornire una valutazione neuropsicologica ambulatoriale e, al bisogno, al domicilio dell'utente fragile, disabile e anziano |
La proposta di legge mira a raggiungere alcuni obiettivi importanti. Uno di questi è garantire che lo psicologo delle cure primarie sia collegato alla rete della salute del territorio, lavorando in collaborazione con i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta. Questo coordinamento coinvolgerà anche i servizi per la salute mentale presenti nei consultori, nei reparti ospedalieri, nei servizi sociali e negli istituti scolastici locali.
Le sedute con lo psicologo potranno svolgersi non solo negli spazi messi a disposizione dagli enti locali, ma anche presso il domicilio delle persone o tramite telemedicina. Un'attenzione particolare viene riservata alle case della comunità, un nuovo modello di assistenza territoriale introdotto con il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza). L'obiettivo è sfruttare queste strutture presenti sul territorio per rendere l'assistenza sanitaria territoriale più diffusa, includendo anche i servizi di psicologia delle cure primarie.
In sintesi, la proposta di legge mira a creare una connessione tra lo psicologo delle cure primarie e la rete sanitaria territoriale, coinvolgendo diverse figure professionali e sfruttando strutture esistenti per garantire un'assistenza psicologica più accessibile a livello locale.
La strada da ora in avanti
Per la proposta di legge in Lombardia ci sarà da capire i tempi con cui diventerà legge a tutti gli effetti e le tempistiche che serviranno per farla entrare in funzione, che nel caso della Campania si sono rilevate piuttosto lunghe.
In ogni caso, l'attivazione dello psicologo delle cure primarie in Lombardia rappresenterebbe un punto di partenza. Dovremmo considerare che, oltre allo psicologo delle cure primarie, è necessario prendersi cura della salute mentale dei cittadini lungo l'intero arco della vita, proprio come avviene con il medico di base. Pertanto, dovrebbe essere possibile per i cittadini scegliere uno psicologo di base una volta raggiunta la maggiore età, che diventi il punto di riferimento per le loro necessità di assistenza psicologica ordinaria.
Dobbiamo tenere presente che le leggi regionali relative ai servizi di psicologia delle cure primarie sono state principalmente una risposta all'emergenza generata dalla pandemia. Come accade per ogni misura di emergenza, una volta superata l'emergenza stessa, tali leggi possono essere ampliate. In questo contesto, un'estensione logica sarebbe garantire un vero psicologo di base per ogni cittadino, andando oltre l'ambito limitato della sola psicologia delle cure primarie.
Questa evoluzione del diritto alla sanità e il ruolo centrale della sanità psicologica devono partire dalla Lombardia. Come regione all'avanguardia in Italia, non possiamo permetterci di rimanere indietro rispetto ad altre regioni in termini di diritti e salute dei cittadini; anzi, dovremmo fungere da modello. Purtroppo, ancora una volta, siamo in ritardo.
Da troppo tempo, il progresso economico della nostra regione non è stato accompagnato da un progresso sociale adeguato, che riguardi affitti, salute e salute mentale. È quindi fondamentale far sentire la nostra voce e chiedere che tutti procedano alla stessa velocità.
Cominciamo dalla salute mentale, la cui crisi rappresenta una prova concreta del malfunzionamento del sistema in cui viviamo.
Cosa possiamo fare?
Io credo che la politica debba ascoltare ed essere al servizio ai cittadini. La crisi della sanità mentale in Italia è troppo estesa per essere ignorata, è necessario farci sentire per avere uno psicologo di base il prima possibile. La proposta di legge lombarda è un inizio ma mancano alcuni requisiti fondamentali:
- Lo psicologo di base deve essere un diritto universale, dobbiamo poterlo avere a disposizione tutti indipendentemente dal reddito e uscendo dalla logica emergenziale e solamente preventiva.
- Il collegamento con lo psicologo di base deve avvenire in modo immediato, evitando gli intermediari attuali che svolgono un ruolo importante nel dirigere le persone (come medici di base, pediatri di libera scelta, consultori, reparti ospedalieri, servizi sociali e istituti scolastici del territorio). Questo consentirà di offrire una maggiore libertà di accesso al servizio e garantirà il pieno godimento del diritto alla salute mentale.
- Un aspetto estremamente importante è anche fornire un'educazione psicologica, sia per migliorare il riconoscimento precoce delle malattie mentali, sia per combattere lo stigma associato al bisogno di assistenza psicologica, che purtroppo ancora persiste in Italia.
Facciamo sì che la politica comprenda l'importanza di un'amplia presenza dello psicologo di base. Noi insieme, organizzeremo incontri di divulgazione, pubblicheremo documenti scientifici e creeremo materiale comunicativo per spiegare a tutti come possiamo proteggere il diritto alla salute mentale. Combattiamo l'emergenza della salute mentale in Italia a tutti i livelli, uniamoci per il bene di tutti.
Ti va di restare in contatto per rivendicare insieme il diritto ad uno psicologo di base? Sto pianificando riunioni e manifestazioni sia a Roma che a Milano
Pianificare vacanze come forma di escapismo
Sapete cosa faccio quando sono un po' giù? Organizzo viaggi, anche se la maggior parte poi non li faccio... questa volta però, dopo averne pianificato uno molto interessante a parer mio, ho pensato che ne valesse la pena non solo di andarci ma anche di parlarvene e, magari, ispirare qualcuno di voi.
Uno dei viaggi che faccio più volentieri ogni anno e che mi riporta a contatto con la natura, in un posto magari non facile da raggiungere ma neanche lontanissimo, è andare alle isole Eolie. Permettetemi quindi di farvi da cicerone: in questa lettera vi darò alcune anticipazioni, poi quando ci andrò avrete una vera e piccola guida live tramite il mio IG.
Come arrivare
Innanzitutto, arrivare alle Eolie non è facilissimo. Tuttavia, la miglior tratta che ho trovato finora dovrebbe essere:
- Aereo per Catania
- Transfer da Catania al porto di Milazzo
- Da Milazzo prendere i traghetti o aliscafi per girare tra le isole
Il transfer Catania – Milazzo ci mette un’ora e mezza e le alternative mancano: il bus impiega quattro ore e mezza per fare lo stesso tragitto e serve fare un cambio a Messina. Mi raccomando, spendiamo 15 miliardi di euro per il ponte sullo stretto invece che per potenziare i trasporti interni in una delle più grandi e popolose (e aggiungerei meravigliose) isole del Mediterraneo.
Nel mio piano il soggiorno è di una settimana e, mi raccomando, vi conviene sempre fermarvi a Catania per una notte durante il viaggio di ritorno, in quanto il meteo è abbastanza volatile e alcuni giorni i traghetti e aliscafi potrebbero non riuscire a salpare: insomma meglio star sicuri.
E una volta lì?
Potete decidere voi se provare a vederle tutte, facendo una vacanza parecchio attiva o vederne solo alcune, per una vacanza più relax. Personalmente, io preferisco la seconda opzione, quindi vi riporto le isole che consiglio e amo di più:
- Isola Vulcano con escursione al vulcano
- Un giro ad Alicudi l'isola più selvaggia
- Un giro a Stromboli e non perdetevi la sciarra
Io avevo immaginato un giro quasi naturalistico, ma il bello delle Eolie consiste nel fatto che ogni isola ha una sua anima: ognuno, in base a come ci si sente, può vivere la vacanza più adatta a sé.
Ma passiamo alla cosa più importante… il cibo
Siamo sinceri, la qualità culinaria - o magnereccia che dir si voglia - è molto alta: il pescato è il piatto principale e qui vi lascio qualche posto che ricordo con piacere dall'ultima volta che ci sono stato.
A Salina consiglio di passare da Pa.Pe.Ro'. dove fanno una granita ricotta e cappero pazzesca: da provare per forza.
A Filicudi consiglio di provare il ristorante La Sirena: fanno un'ottima pasta alle mandorle.
A Ginostra passate in piazza San Vincenzo, dove c'è la chiesa dell'isola, e non potrete non fare un aperitivo nel bar di fianco anche solo per la vista.
Se passate per Alicudi, invece, fermatevi da Ericusa: ristorante sul mare di riferimento per l'isola più selvaggia.
Notizie interessanti
- Siamo l'ultimo paese in Europa per investimenti pubblici sulla salute mentale (qui, the Vision)
- L'Essenziale a marzo ha pubblicato un ottimo articolo in cui discute l'emergenza della salute mentale e la reazione insufficiente della politica (qui, L'essenziale)
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